sabato 15 giugno 2019

#15 | GIOELE / mostra fotografica di Fabio Moscatelli


GIOELE
Mostra fotografica di Fabio Moscatelli

07 giugno / 07 luglio 2019
Sede Istanti / Via Cartolari, 19 / Perugia

ORARI MOSTRA:
Venerdì / Sabato / Domenica dalle 17 alle 19


A Gioele piace cambiarsi le scarpe. Gli piacciono l’acqua e i cavalli. E gli piace dare da mangiare alle sue foche di plastica.

É un tipo di poche parole, lui. Ma sul suo quaderno scrive storie lunghe e intricate di misteriosi animali, leoni domestici, anaconde e ragni-lupo. Disegna anatre che cucinano e zebre a strisce colorate. Ma poi, spesso, accartoccia i disegni perché nessuno li veda.

Dentro, Gioele ha un mondo intero. Solo che nel suo mondo non si può entrare.
Gioele è autistico, che è un po’ come essere una casa senza porta: dall’interno non si può uscire, e da fuori non si sa come varcare la soglia.

Lui, però, sta alla finestra. Guarda, osserva. E da lì, scatta foto del mondo come lo vede: troppo vicino o troppo lontano, spesso in movimento veloce, a volte amico, a volte impossibile da decifrare.

A Gioele piace anche farsi guardare, ed è così che nasce questo progetto. Da uno scambio di visioni tra un fotografo che vuole provare ad avvicinarsi a un’interiorità difficile da comprendere e un ragazzino che vuole comunicare con un esterno difficile da raggiungere.

La fotografia diventa strumento di reciproca comprensione, un territorio visivo e visionario in cui incontrarsi, e proiettare all’esterno sensazioni e emozioni mute. Ma la fotografia è anche il filo conduttore di un racconto di formazione. Una formazione delicata e complessa: non solo quella di un bambino di 11 anni che lentamente si trasforma in uomo, ma anche quella di un essere umano speciale che cresce confrontandosi con un mondo da cui è percepito come diverso e alieno.

L’autismo è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale. A tutt’oggi, le sue cause sono solo parzialmente conosciute, e la sua origine è oggetto di molteplici e contraddittorie interpretazioni. Normalmente i sintomi sono rilevabili entro il secondo/terzo anno di età e si manifestano con gravi alterazioni nelle aree della comunicazione verbale e non verbale, dell’interazione sociale e dell’immaginazione o repertorio di interessi. Le persone con autismo presentano spesso problemi comportamentali che nei casi più gravi possono esplicitarsi in atti ripetitivi, anomali, auto o etero-aggressivi.
Al di là delle visioni romantiche spesso associate all’autismo da cinema e letteratura, non sempre dietro l’insuperabile cortina dell’autismo c’è il “genio”, non sempre dietro i gesti stereotipati, i suoni ripetuti all’infinito, i rituali rinnovati ossessivamente si nasconde uno stupefacente e misterioso talento. Per molti ragazzi, anche solo mangiare a tavola con la famiglia, godere di una passeggiata, imparare a vestirsi è un grande traguardo. Per Gioele, esprimersi senza dire parolacce o rispondere a una semplice domanda è una conquista.

Questo progetto, quindi, è il viaggio di un ragazzo alla ricerca della sua normalità e alla scoperta dei suoi piccoli talenti. È il diario di un cambiamento e di una ricerca: di un’identità, di un posto nel mondo, di un modo di comunicare, di una relazione con l’altro. Gioele vuole quello che tutti vogliamo. Soltanto che i suoi obiettivi sono più difficili da raggiungere. La fine della sua infanzia e l’inizio della sua adolescenza sono un passaggio ancora più delicato, che porta con sé conflitti ancora più aspri. Dal rapporto col corpo che cambia alle difficoltà di socializzazione, dalla mancanza di strutture di aggregazione in una realtà periferica al dialogo spesso conflittuale con le istituzioni e con la famiglia, tutti i problemi di un normale adolescente sono amplificati e estremizzati per un ragazzo autistico.

Per queste ragioni, seguire la sua crescita attraverso la macchina fotografica diventa un cammino di comprensione e di analisi: del mistero della sua malattia e del mistero della nostra identità.

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Fabio Moscatelli / BIO


Sono nato a Roma, dove vivo e lavoro attualmente.
Ho iniziato a fotografare a 25 anni, come assistente di studio e cerimonia, per poi avvicinarmi
alla fotografia di reportage sociale ed etnologico.

Ho studiato presso la Scuola Romana di Fotografia. Tra le mie pubblicazioni Gioele - Quaderno del Tempo Libero, The Last Exit libro dedicato a mio padre e la fanzine Lost.

Attualmente lavoro su un progetto molto personale legato al terremoto del centro Italia, Nostos,
e sulla complicata ma sorprendente periferia di Torbellamonaca con il progetto Qui Vive Jeeg.


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